Potrebbe sembrare una parola associata ad azioni criminali e distruttive, ma in realtà si tratta di eventi in cui sviluppo e condivisione animano le menti e la creatività dei loro partecipanti.

Correva l’anno 1999 quando a Calgary, dieci sviluppatori OpenBSD, si riunirono per trovare nuove soluzioni per rendere il sistema operativo più sicuro e in grado di integrarsi con sistemi di crittografia.

Da qui la nascita di un hackathon.

Ma per capire meglio che cos’è, come si organizza e perchè, occorre fare un piccolo passo indietro.

Le origini dell’Hackathon

Nato dalla fusione delle due parole inglesi “Hacking” e “Marathon”, la traduzione letteraria sarebbe “maratona di pirati informatici”.

In questo contesto però il termine “hacking” si riferisce all’opportunità di risolvere problemi tecnici in maniera insolita.

Anche la parola “marathon” potrebbe trarre in inganno. Un lavoro di programmazione concentrato può essere estenuante, in quanto lo sviluppo di software è un processo lungo.
Invece in un hackathon si fissa un periodo di tempo piuttosto limitato: nel giro di poche ore o giorni deve venire fuori un prodotto utile.

Gli hackathon nascono quindi come meeting per professionisti informatici che si incontrano per progettare insieme soluzioni specialmente in materia di software ed hardware.
Si tratta di una vera e propria “maratona di esperti informatici”.

Tuttavia, a partire dagli anni duemila il significato di hackathon è diventato molto più ampio.

Che cos’è un hackathon

Sempre pìù spesso gli hackhathon sono occasioni promosse da società, startup e professionisti di ogni settore.

Scopo di questi incontri collaborativi tra esperti è l’invenzione di un prodotto o un servizio che possa migliorare una situazione preesistente in qualunque ambito.

Gli hackhathon si sono infatti espansi oltre l’ambito prettamente tecnologico abbracciando anche temi culturali e sociali, scientifici e innovativi.
Le imprese organizzano questi eventi speciali dedicandoli ai lori dipendenti, oppure aprendone la partecipazione anche a studenti universitari, per realizzare progetti ed idee insolite, oltre a stringere contatti importanti.

Ad ogni modo, non esistono regole fisse!

L’organizzazione dell’evento varia di volta in volta, a partire dalla durata. Non ci sono limiti rigidi: un hackathon può durare qualche ora ma anche giorni interi, dando così la possibilità ai team di far spaziare la propria creatività.

Stessa cosa per la location: la convocazione può essere direttamente in azienda, ma anche in un qualsiasi luogo che possa garantire i servizi necessari (come ad esempio un coworking!).
Ogni partecipante porterà con sé i propri “ferri del mestiere”.

Come si organizza e come si svolge un hackathon

Anche in questo caso, non esistono schemi fissi da seguire. Ciononostante alcuni elementi sono ricorrenti in quasi tutti gli hackathon.

Scopriamoli:

  • Presentazione

Tradizionalmente l’evento parte con un discorso di apertura da parte dell’organizzatore e la presentazione dell’argomento scelto, protagonista della giornata o della settimana.

  • Creazione dei team e lavoro di gruppo

Si passa quindi alla formazione dei team in base al progetto e direttamente sul posto.
I gruppi dovrebbero essere più eterogenei possibile perché persone con conoscenze tecniche e background diversi possono far progredire un progetto molto e in breve tempo.
Dopo la creazione delle squadre, inizia il lavoro vero e proprio. Grazie all’interazione degli interessi e delle competenze dei partecipanti, si sviluppa l’idea iniziale e si raccolgono le possibili strategie di risoluzione.

  • Presentazione dei progetti

Solitamente le ultime ore sono riservate alla presentazione dei progetti e alla loro valutazione.
Non è tanto importante proporre il prodotto finito quanto illustrare le idee partorite o elaborare un abstract per portare il progetto ad una conclusione soddisfacente.

  • Premiazione dei vincitori

Alcuni organizzatori offrono ai partecipanti allettanti vincite, poiché molti hackathon sono concepiti come concorsi. Se prevista, infatti, una giuria elegge uno o più vincitori dopo la presentazione dei singoli progetti.
Le vincite possono comprendere dei piccoli premi o addirittura una ricompensa in denaro.

  • Vitto e alloggio

In molti hackathon il vitto e l’alloggio non sono particolarmente importanti. Tuttavia alcuni organizzatori offrono anche un catering per i pasti e aiutano i partecipanti nella ricerca di un alloggio.

Perché è importante partecipare ad un hackathon

Un evento simile è considerato un palcoscenico di creatività, sviluppo e collaborazione.
Ricordiamo che gli hackathon danno visibilità non solo all’azienda o all’ente promotore ma soprattutto ai partecipanti.

Proprio per questi motivi un hackhathon può essere un trampolino di lancio: spesso in questi eventi sono presenti leader del settore, interessati a scoprire nuovi talenti.

I partecipanti inoltre non dovrebbero mai sottovalutare la possibilità di fare networking con altri specialisti del settore per accrescere le proprie conoscenze e competenze.
Non solo. Spesso i progetti avviati durante un hackathon possono rappresentare l’inizio di una collaborazione duratura.

Possiamo quindi racchiudere le caratteristiche che sono alla base di un hackathon in cinque punti:

  1. Sharing: la condivisione di lavori e progetti all’interno di un evento basato sulla collaborazione reciproca;
  2. Creatività: lo sviluppo di idee innovative attraverso i mezzi digitali;
  3. Velocità: i tempi di realizzazione sono quelli del web, ovvero rapidi, snelli, quasi immediati. Nulla a che vedere con i progetti nati in contesti aziendali;
  4. Visibilità: sul web, sui social, ma anche nel reale grazie a convegni collegati;
  5. Sana Competizione: se in palio ci sono dei premi, ciò spinge a dare il meglio e a stimolare una forma di competizione utile per far emergere le idee migliori.

Sono proprio questi i cinque punti che distinguono un hackathon da tutti gli altri eventi tradizionali.

Hackathon in Italia e nel mondo

In quasi tutto il mondo si organizzano hackathon e anche in Italia nascono sempre nuovi eventi di questo tipo.

A febbraio 2019, ad esempio, ha avuto luogo la Global Legal Hackathon in contemporanea in 20 paesi e in 40 città in tutto il globo, compresa Milano.

Per 48 ore i partecipanti si sono riuniti per confrontarsi sul tema della legalità in ambito digitale, sviluppando così soluzioni per migliorare l’industria legale in tutto il mondo. All’hackathon era legato anche un premio in denaro da assegnare a ogni team locale: 5.000 euro per coloro i quali arrivavano in finale.

Proprio presso Office Jam, a dicembre, si è tenuta la prima edizione della ShareMe Challenge, un evento che ha rappresentato appieno un vero e proprio hackathon di beneficenza digitale.

One Comment

  • GuideCareer_2022 ha detto:

    I coach cominciano a girare per vedere come stanno andando i progetti, per dare consigli ai team e supportarli con le loro competenze. Se non ci fossero i coach in un hackathon, sarebbe tutto meno divertente. Professionisti che lavorano con i partecipanti, gomito a gomito, disposti a condividere le proprie conoscenze, capacita ed esperienze per aiutare i team a vincere. Per gli hackathon che durano diverse ore o addirittura giorni, specialmente in caso di vere e proprie competizioni, vengono dedicate alcune ore alla consumazione dei pasti, che i team spesso decidono di condividere al proprio tavolo di lavoro per continuare nella realizzazione del progetto.

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